Il sussurro dei veicoli elettrici, parte 6

Dopo un pranzo frugale, durante il quale il sapore autentico del formaggio fresco acquistato in fattoria delizia i nostri palati, ci sentiamo rinvigoriti e pronti per la prossima avventura. Decidiamo di dirigerci verso il lago, un'oasi di tranquillità che ci aspetta non troppo lontano dalla città.

Arrivati al lago, il panorama che ci si presenta è un quadro di serenità; l'acqua scintilla sotto i raggi del pomeriggio, e l'aria fresca sembra danzare sulla superficie del lago. Dopo aver contemplato brevemente, ci dirigiamo verso il molo, dove diverse barche elettriche sono ancorate, aspettando il loro momento per solcare le acque.

Non essendo esperti di navigazione, decidiamo di assumere un giovane timoniere per la nostra escursione in barca. Il ragazzo, con un sorriso accogliente, ci aiuta a salire a bordo e presto ci troviamo a navigare sulle acque tranquille. La barca si muove in modo così fluido che sembra quasi di scivolare sull'acqua, e l'assenza del ruggito di un motore a combustione permette alla voce della natura di farsi sentire: il fruscio dell'acqua, il canto degli uccelli dalla riva, il sussurro del vento.

Curiosi, cogliamo l'occasione per chiedere al nostro giovane timoniere della sua esperienza con le barche elettriche. Con gli occhi che brillano di entusiasmo, ci racconta che non ha mai conosciuto altro tipo di barche e per lui, la navigazione è sempre stata sinonimo di questo silenzioso avanzare, di rispetto per l'ambiente, e di un'inaspettata intimità con la natura che lo circonda.

Prosegue, spiegando i vantaggi delle barche elettriche: oltre all'evidente beneficio ambientale di zero emissioni e alla prevenzione della contaminazione delle acque, c'è un miglioramento significativo nella qualità dell'esperienza di navigazione. Senza il rumore di un motore a scoppio, gli ospiti a bordo possono parlare liberamente, godersi i suoni della natura, e persino avvistare la fauna selvatica che potrebbe essere spaventata dal rumore di un motore tradizionale. Ma c'è di più; ci parla della manutenzione più semplice, del risparmio sui costi di carburante e soprattutto della sensazione impagabile di essere in armonia con l'ambiente, di essere parte di un cambiamento positivo e di contribuire alla conservazione della naturale bellezza dei luoghi come questo.

Mentre ascoltiamo, non possiamo fare a meno di guardare tutto intorno, apprezzando la quiete, la pace che viene dal viaggiare sull'acqua senza lasciare dietro di noi nulla tranne che onde leggere. Il giovane timoniere, con la sua visione fresca, ha acceso in noi una curiosità più profonda. Mentre la barca si avvicina al molo, la sua silenziosa discesa attraverso l'acqua ci dà il tempo di riflettere su quanto abbiamo appena appreso. Tuttavia, una parte di noi desidera anche esplorare i ricordi di un passato non così lontano, quando le acque non erano altrettanto calme e la navigazione non era così responsabile.

Una volta a terra, mentre ci dirigiamo verso la cassa per saldare il conto della nostra piacevole gita, notiamo un signore più anziano. Ha le rughe del tempo sui bordi degli occhi, ma lo sguardo vivace di chi ha vissuto sulla superficie di queste acque molto prima che diventassero uno specchio tranquillo per le barche elettriche. Con una certa timidezza ma spinti dalla curiosità, ci avviciniamo a lui, chiedendogli se abbia esperienza con le barche a motore tradizionali di un tempo. Un sorriso comprensivo si apre sul suo viso; evidentemente, non è la prima volta che gli pongono questa domanda. Con un cenno invita noi curiosi ad accomodarci su una panchina vicina, come se stesse per iniziare a raccontare una storia lunga e avvincente.

Inizia descrivendo il lago quando non era raro vedere uno strato oleoso sull'acqua, riflesso iridescente di sostanze che non avevano nulla a che fare con l'ambiente naturale. Racconta di come il rumore dei motori a scoppio fosse una costante, uno sfondo quasi assordante che disturbava la pace dei dintorni. "Il lago", dice con un tono malinconico, "era vivo con un tipo di caos che non si addice a un luogo come questo." Ma più di tutto, ci parla dell'odore. Un odore forte, inconfondibile di diesel, che si mescolava con l'aria fresca e si insinuava tra gli alberi, sconvolgendo l'equilibrio del delicato ecosistema del lago. "Si sentiva ovunque," spiega, "e a volte era così forte da lasciare un sapore in bocca." Riflette poi sulle onde che le barche a motore creavano, ondate che disturbavano non solo gli altri naviganti ma anche la fauna del lago. "Gli animali," continua, "erano spesso spaventati. Si vedevano uccelli alzarsi in volo nel panico e pesci scomparsi in profondità."

Concludendo il suo racconto, il signore sottolinea quanto sia stato significativo il cambiamento verso le barche elettriche non solo per la tranquillità e la pulizia dell'acqua ma per tutto l'ecosistema. "Ora," dice con un sorriso, "il lago può finalmente respirare."

Mentre ci allontaniamo, siamo colpiti da una profonda sensazione di gratitudine per il percorso che la società ha intrapreso verso la sostenibilità. Guardando l'acqua, ora specchio perfetto del cielo e della natura circostante, realizziamo che il futuro è un quadro che dipingiamo con le azioni del presente. E questa scena davanti a noi è una testimonianza vivente di un quadro reso infinitamente più bello da scelte responsabili e rispettose.


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